martedì 12 gennaio 2016

SULLA PAURA

12/01/2016

Continuo a postare i compiti sulla PAURA

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Paura

Le paure sono tante nella vita, ma basta un po' di coraggio, soprattutto se si è soli a combattere, per superarle.
C'è sempre un'altra realtà oltre alla paura soprattutto quotidiana che non riguarda il coraggio una spiegazione e ragionamento.
Le uniche paure vere sono quelle dei sentimenti, sono legate a noi da situazioni infantili e vengono traghettate anche nell'età matura.
Ci assillano e ci fanno temere anche per il futuro proprio perché sono in noi da troppo tempo.
L'unica mia paura è di quest'ultima specie, l'abbandono fisico e dei sentimenti.
Trauma un po' infantile per quanto riguarda il lato fisico.
Poi trasformato in quello dei sentimenti della vita, rincorrendo sempre gli affetti negati o l'indifferenza.
L'abbandono e la solitudine dei sentimenti è la mia più grande paura per l'oggi e il futuro.

Marina Oddone

lunedì 11 gennaio 2016

Tema sulla " PAURA"

11/01/2016

VENERDI 15 GENNAIO 2016 ricominciano le mie lezioni al "laboratorio di scrittura" unitre Rivoli

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Avviserò tutti gli iscritti che adoperano internet di venire a visitare questo blog dove io pubblicherò, ogni 15 giorni i lavori che leggiamo alla lezione.

Delle passate lezioni pubblico:

Dal tema sulla PAURA

UNA NOTTE DI LUNA PIENA …
Era una splendida notte d’Estate, nel cielo risplendeva la luna piena che sembrava quasi un grosso lampione finito lassù per caso.
Quella sera io, il mio papà, la mamma ed il mio fratellino Enrico, ancora nel passeggino, quindi sto parlando del 1955-56, eravamo andati a casa dei nonni paterni perché si stava preparando una grande festa: era imminente lo sposalizio di zio Silvio con zia Anna.
Papà aveva cinque fratelli e tre sorelle, una grande famiglia come si usava tanti anni fa.
A casa dei nonni abitava anche zia Tina, una delle sorelle di papà, la sarta di famiglia che stava confezionando gli abiti per tutti gli invitati, compresa la sposa.
Trascorremmo una serata allegra fra risate, barzellette e scherzi vari , verso la mezzanotte la mamma disse che era ora di tornare a casa nostra.
Salutammo tutti e ci avviammo , la strada era solitaria , ad un certo punto sentimmo l’ululato di un lupo. La mamma si bloccò di scatto perché ha sempre avuto una gran paura dei cani e l’ha trasmessa anche a me. Papà la sollecitò a non avere paura e riprendemmo la nostra strada ,ma a passo indeciso , un altro ululato sempre più forte e sempre più vicino.
Poi un terzo, tentammo di rifugiarci sotto il porticato di una casa, ma la paura aumentava e l’ululato anche.
Così decidemmo di ritornare verso casa della nonna , bussammo con i pugni e con il battente di ferro , eravamo trafelati , finalmente vennero ad aprirci. Richiudemmo il portone in tutta fretta e sentimmo un altro ululato.
Tutti sapevano che in zona , in fondo alla strada che stavamo percorrendo (Via Armengoli) c’è uno slargo e lì abitava un uomo grande e grosso che si diceva fosse un licantropo, un lupo mannaro il quale, durante le notti di luna piena si trasformava , ululava e si incamminava per le strade della zona. Sua madre preparava una bacinella di acqua fredda e la metteva sulla sedia davanti alla porta. Quando lui tornava, infilava la testa nell’acqua e riassumeva le sembianze umane.
I dirimpettai della nonna lo avevano visto passare quella notte affacciandosi alla finestra.
Può sembrare una leggenda metropolitana , il parto della fantasia di una bambina , ma vi garantisco che io ho un ricordo nitido di quella notte ,mi pare di avere registrato le scene di un film nella mia testa , sono ancora chiare , limpide come se fosse accaduto ieri sera.
Nonostante siano passati più di sessanta anni, la paura è la stessa, mi si accappona la pelle, mi sembra di rivivere quei momenti con la stessa tensione ogni volta che racconto il fatto.
Così posso dare una spiegazione alla paura di uscire quando è sera o è notte, le gambe si inchiodano e non riesco più a camminare, perché il nostro inconscio registra tutto.
Enza Latini

venerdì 1 gennaio 2016

BUON ANNO 2016


01/01/2016

BUON ANNO

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Buon giorno e buon anno a tutti!!!
Ci sono ancora e finché il buon Dio vorrà continuerò a festeggiare l'anno nuovo che arriva.
Mentre i cannelloni (buonissimi fatti da me) sono in forno io sto ascoltando il concerto di capodanno!!!
Mentre ascolto queste musiche mi accorgo di conoscerle tutte...eppure non ho frequentato i concerti e allora?
Mi sovviene che nei nostri paesi (allora sperduti) nelle feste dei santi patroni, arrivava la banda e per tre sere, in piazza, suonavano le opere.
Noi ragazzine forse non eravamo tanto interessate a queste arie ma passeggiando attorno alla piazza ascoltavamo queste opere,
Era un classico che venissero scelte tre opere per sera e quindi anche per noi erano musiche che il nostro inconscio registrava,
Ricordo che gli ascoltatori più attenti erano i i nostri contadini che risiedevano nelle campagne ma non si perdevano un'opera,
Erano veri intenditori e si procuravano una sedia per mettersi in buona posizione di ascolto e non perdevano una nota.
Erano in grado di giudicare se l'esecuzione era stata fatta fedelmente oppure avevano peccato di professionalità.
Se ne parlava molto ed ora mi accorgo che anch'io ho registrato queste musiche e le conosco bene.
La musica in piazza è stata cultura, ha tramandato le più belle opere.
Ora in piazza arrivano solo concerti di musica nuova, i ragazzi la preferiscono ma non impareranno a riconoscere le bellissime musiche dei nostri autori del passato.
E dopo questa riflessione, voglio augurare a tutti un bellissimo, felicissimo

ANNO NUOVO 2016 !!!