mercoledì 30 settembre 2015

IL MATRIMONIO DEI MIEI GENITORI

30/09/2015

Il matrimonio dei miei genitori

[mod]  [del]


IL MATRIMONIO DEI MIEI GENITORI
Scritto per un corso unitre (non il mio)

Credo sia stato un matrimonio sereno, per quanto i tempi potevano permetterlo. C'è stata di mezzo una guerra e qualche cambiamento politico non da poco che sicuramente hanno condizionato lo scorrere di queste vite.
Era il millenovecento ventisette quando si sono conosciuti. I particolari li ho sempre sentiti da mia madre che amava ripetere di essersi innamorata di mio padre, la prima volta che lo aveva incontrato ad una festa patronale del suo paese.
Mia madre, instancabile lettrice di libri e tra questi tutti i libri di Carolina Invernizio, con il suo romanticismo e la sua forte personalità progressista, per quei tempi e quei posti, decise che l'avrebbe sposato.
In qualche modo glie lo fece capire ma anche mio padre non era rimasto insensibile al fascino di quella ragazza diciottenne, intraprendente, alta, bruna e dagli occhi chiari.
La storia degli occhi merita un accenno particolare. A mia madre non piacevano i suoi occhi da gatto (così diceva lei) ma le piacevano gli occhi scuri di papà e ogni volta che aspettava uno di noi, pregava Dio di farli nascere con gli occhi di papà. Il suo desiderio fu sempre esaudito visto che noi quattro figli abbiamo tutti gli occhi scuri. Forse noi donne avremmo preferito i suoi.
Papà partì per la guerra e rimase in pericolo (Croazia) fino a che questa terminò e il ritorno a casa avvenne, dopo il famoso armistizio, camminando a piedi da Lubiana fino in Abruzzo al confine con il Molise dove insieme affrontammo le difficoltà del primo scontro tra tedeschi e alleati che vide come scenario proprio il fiume Trigno che divide le due regioni (allora unite).
Fino al ritorno di papà mia madre ci faceva pregare, tutti i giorni, vicino ad una immagine di S. Antonio da Padova. Allora eravamo tre figli poiché l'ultima sorellina nacque dopo la guerra.
ALTRA DOMANDA POSTA DAL DOCENTE ERA : Cosa vi dava fastidio di questa unione, ed ecco cosa ha preceduto ogni altro ricordo.
Cosa mi dava fastidio? : Il fatto che mia madre dovesse sempre giustificare il perché dei nostri vestitini nuovi il che ci procurava molta apprensione ogni volta che scendevamo le scale con una mise ancora non vista da lui, sapendo che si sarebbe arrabbiato come prima reazione.
Poi il tutto passava, anzi si compiaceva di portarci con lui sempre così ordinati e adeguati alle varie occasioni.
Però anche lui ha sempre conservato il gusto del buon vestire fino alla sua morte avvenuta non molti anni addietro. (a me sembrano pochi ma in realtà cominciano ad essere tanti)
Mia madre invece ci lasciò troppo presto!
Maria Mastrocola Dulbecco




maria34

domenica 27 settembre 2015

FOGLIETTI STRAPPATI

FOGLIETTI STRAPPATI

[mod]  [del]
Quando mi è stato regalato il primo computer ho cominciato a raccogliere i vari foglietti che avevo scritto negli anni precedenti. copiarli per poi strapparli così da assottigliare quei fogli e li mettevo in uno dei blog che ero riuscita a creare.
Ho dato il titolo di "foglietti strappati" in seguito Sara una lettrice di Roma scoprì questo mio blog e veniva a leggerli, immancabilmente mi scriveva: quando strappi un altro foglietto?
Eccone uno:


I temporali.
I temporali erano avvenimenti che portavano scompiglio particolare in paese. Il suo arrivo faceva correre Eugenio (il sacrestano) a suonare le campane per allontanare questa iattura capace di distruggere un raccolto frutto del lavoro di un anno intero. A me piace ricordare che al primo accenno di tuono, ero sicura che Donna Elvira sarebbe arrivata a casa nostra per superare la paura. Io attendevo quei momenti perché la signora, per distrarsi cominciava a raccontare storie delle antiche famiglie del paese delle quali conosceva ogni storia. Misteri che lei raccontava e che io letteralmente bevevo.
In queste incursioni, a volte, mi insegnava filastrocche da lei apprese nella sua fanciullezza, Tra queste:
La pigrizia andò al mercato
ed un cavolo comprò.
Mezzo giorno era suonato
quando a casa ella tornò.
Cercò l'acqua, accese il fuoco
si sedette e riposò.
Ed intanto poco a poco
anche il sole tramontò.
Così persa ormai la lena
sola al buio ella restò
ed a letto senza cena
la meschina se ne andò.
Credo di averla ricordata bene ma se qualcuno la conosce e ho saltato qualcosa, mi fa piacere saperlo.
Altra, credo più conosciuta:
Cera una volta un re
seduto su un canapè
e disse alla sua serva
raccontami una storia
e la serva cominciò:
C'era una volta un re
seduto su un canapè
e disse alla sua serva.....
Continuava così a ripetermi la stessa frase all'infinito fino a che la fermavo per stanchezza nell'ascoltarla Cessato il temporale la sua serva, Francesca, tornava a riprenderla.
Maria Dulbecco


sabato 19 settembre 2015

NUOVE ESPERIENZE


                                               NUOVE ESPERIENZE

 Ero convinta di essere arrivata all’età della stanchezza e di non essere più in grado di raccontare cosa alcuna.

 

Eppure,  QUANTE COSE HO ANCORA DA DIRE.

 In un corso di scrittura ho letto che si scrive perché si ha qualcosa da dire . Io ho scritto tutta la vita senza propormi poiché ho sempre pensato di non averne il diritto di farlo poiché la vita adolescenziale mi aveva negato il diritto allo studio.

   Ho letto molto e appreso molto.

Ho scritto per me stessa e finalmente dopo una vita travagliata sono approdata in un oasi di poesia e di serenità.

    Alla mia età ho tirato fuori dal cassetto ciò che avevo scritto ed ho invitato gli altri a farlo.

Ora  sono titolare di un corso “Laboratorio di scrittura” UNITRE RIVOLI”

 In primo luogo ciò che mi ha permesso di farlo è questo nuovo modo di comunicare: INTERNET

Avevo un po’ di dimestichezza con la tastiera e con il video di un computer  e mi limitavo a scrivere i miei pensieri, raccogliere i vari foglietti scritti durante la mia vita e  lettere varie.

    Mi è stato poi regalato da mia figlia, un nuovo computer e l’accesso a INTERNET.

    Un mondo nuovo, potevo informarmi su tutto ma non sapevo come interagire con lo strumento nuovo.

    Dovevo capire come tutto questo poteva servirmi.

Il linguaggio  per accedere mi era del tutto sconosciuto, ho provato a  capire ma le indicazioni che mi arrivavano dal mio trafficare con la rete erano per me incomprensibili. Volevo capire, cosa era un blog a cosa poteva servirmi

   - Claudia mi aiuti a fare un blog?-

    - Si mamma, appena ho tempo-

Povera stella, lei lavora e non abita con me ma con il suo compagno, viene a trovarmi spesso ma ha sempre i minuti contati. Mi spiega alcune modalità come usare il computer e la rete ma poi si spazientisce quando viene la volta seguente e io non ricordo più cosa mi aveva insegnato.

   Ho capito che dovevo provare da sola ma il timore di mandare tutto in tilt mi faceva desistere. 

   Un giorno ero in attesa nell’anticamera della mia dottoressa e tra le mani mi capita un giornale di informatica. Nella posta della seconda pagina, una signora chiedeva come procurarsi un blog. Ho rubato il giornale e l’ho portato a casa, appena arrivata ho letto quattro righe di semplici istruzioni:

In men che non si dica mi sono ritrovata catapultata in tre blog o piattaforme come si dice (forse)

   Tra queste ho cominciato a scrivere sul mio blog con Splinder. Dopo poche pubblicazioni su quello che facevo all’unitre  mi sono ritrovata un seguito di persone con gli stessi miei interessi che mi leggevano mi commentavano e ci scambiavamo dei consigli.

     In un anno sul mio blog sono passati ventimila  persone. Tutti quelli che si sono fermati amavano il bello scrivere e la poesia. Sono stata contattata da altri blogghisti e da alcune persone che avevano creato dei SITI  dove confluivano altre persone che scrivevano. La direttrice di uno di questi siti, Manuela Verbasi, da Venezia mi ha contattata ed invitata a far parte della redazione di  “rossovenexiano” e vi sono tutt’ora ad onorem.

   Con loro è cominciata una collaborazione unica. Per la prima volta. alla mia età, mi sono sentita appagata. Potevo rovesciare sulla rete tutti i miei pensieri, curando i miei amici dell’unitre  postavo i loro lavori e con l’aiuto della stampante copiavo e alle lezioni portavo da leggere i commenti che avevano ricevuto.

   Ho creato un collegamento tra le due anime: Unitre e internet.

   Con mia sorpresa Manuela mi ha comunicato che con tutti gli scritti dei mie amici e dei miei aveva messo insieme un libretto bellissimo.

Abbiamo pubblicato una raccolta  di poesie e racconti.

Ho poi conosciuto Jalesh  splendita direttrice de: “La nostra commedia” . Una persona sensibilissima che ha capito le mie difficoltà con la rete e mi ha aiutata a far conoscere, sul suo sito, alcuni dei miei allievi curandone l’iscrizione in modo che essi potevano pubblicare i loro lavori e crescere insieme scrivendo..

Ora, alcuni dei miei scrivono su entrambi i siti e io passo a leggere i loro progressi.

La rete è molto interessante, basta usarlo per ciò che ci piace  e diventa  poesia scambio di esperienze e di sane amicizie.

Io.  ripeto, non pensavo di poter ancora fare tanto, a ott’antanni continuo ad interagire con quanti mi scrivono e a pubblicare, sui miei blog tutti i miei pensieri.

 Un grande saluto a chi passa da questo blog che sta rinascendo dopo la chiusura di SPLINDER

 

                                       Maria Mastrocola Dulbecco

 

 

 

venerdì 11 settembre 2015

 
 
Prima di iniziare il decimo anno del mio  "Laboratorio di scrittura" ho voluto riunire i miei consigli di scrittura in questi 10 anni  di UNITRE  a Rivoli:


LABORATORIO DI SCRITTURA

 

  Le parole vagano libere, senza padrone e chiunque con un pò di abilità può impadronirsene.....”

                                                     Isabelle Allende in” Eva luna

         Questo corso ha come intento quello di favorire un momento di incontro tra persone che amano leggere e scrivere.

         Scritti gelosamente custoditi in un cassetto e mai fatti leggere ad altri.  Leggeremo insieme i nostri lavori, quelli già scritti e quelli che scriveremo, dettatoci dal quotidiano osservare vivendo insieme questo modo di comunicare.

         Per diversi motivi, ogni cuore ha dei piccoli o grandi vuoti e siamo fortunati se possiamo, ogni tanto, colmarne qualcuno interessandoci a qualcosa che ci procura piacere.

         La cosa importante di quanto andremo a fare, sta nella possibilità che pur all'interno di una stanza, potremo spaziare lontano lasciandoci coinvolgere da racconti e versi che esprimono, con semplicità, ogni sentimento umano.

         Ci sarà spazio per tutti di presentare un nostro lavoro e se capiterà di non riuscire a trasmettere chiaramente quel pensiero che era nel nostro intendere, ha poca importanza, ci riusciremo meglio la prossima volta.

         Cercheremo di tenere vivo il desiderio di apprezzare le cose belle, non ultime le parole che composte in maniera armoniosa, ci procurano il piacere di constatare quanto esse possano risultare diverse quando vengono impiegate in maniera intelligente e creativa.

         Una raccolta di pensieri , a fine anno, come ricordo del tempo passato insieme

                                               Maria  Mastrocola  Dulbecco

        

Scrivere è liberare i nostri pensieri.

Trasmetterli su un foglio bianco pronto ad accoglierli e gratificarci di vederli stampati per poterli ricordare quando lo desideriamo.

E’ vivere sulla carta la vita che avremmo voluto e non abbiamo avuto la possibilità di poterla vivere.

La vita non ci dà una prova d’appello e così la nostra fantasia può spaziare ed immaginare le situazioni più incredibili……sognare come ci capitava da ragazzine quando pensavamo al nostro futuro.

Quando la fantasia ci trasformava in principi e principesse e le emozioni ci assalivano diventando padroni del nostro cuore.

Coraggio, liberate la vostra fantasia e scrivete tutto ciò che vi ispira senza pensare di essere giudicati perché non è lo scopo del corso.

                                           Maria Mastrocola Dulbecco                

 

 

 

 

APPUNTI  SULLO   SCRIVERE

E’ facile per chi scrive, riscrivere il già detto, inevitabile.

         E’ il modo in cui si porge quello che si vuole dire che ogni volta è diverso, perché diverso è il pensiero di ogni persona.

          Diverso è lo stato di essere di ogni individuo, diverso è il percorso della vita.

          Le vicissitudini plasmano i caratteri e diversificano le situazioni.

           Persino un panorama mozzafiato

può infondere emozioni diverse o non suscitarne affatto.

           Un’opera d’arte anelata per tutta la vita, può lasciarci indifferenti se la vediamo in un momento difficile della nostra vita, in un momento in cui in noi albergano dispiaceri e delusioni.

                      Maria Dulbecco

 

 

APPUNTI  SULLO   SCRIVERE     

Quando si scrive devi dire senza dire, far capire tra le righe: i luoghi, le situazioni, le professioni, i sentimenti, i legami –

Quando scrivi una storia la stai raccontando a te stessa-

Quando la riscrivi, il tuo compito principale è togliere tutto quello che non è la storia.

        “Scrivi con la porta chiusa”

        “Riscrivi con la porta aperta”

Come dire: quando cominci una storia è tutta tua (porta chiusa)

Poi deve uscire e bisogna pensare a chi legge (porta aperta)    

  Appunti per il “Laboratorio dim scrittura”  Unitre di Rivoli

     Maria Mastrocolan Dulbecco                                       

          PER  SCRIVERE

Bisogna anche saper elaborare abilmente le vicende che l’ispirazione porta ad inventare, per suscitare e avvincere l’attenzione del lettore.
Per scrivere, prima di tutto bisogna saper leggere.
Poi, imporsi di scrivere ogni giorno qualcosa, anche solo dieci minuti ma farlo sempre, anche se quello che scriviamo, dopo una attenta lettura, finisce nel cestino.

                                    Maria Dulbecco

 
APPUNTI  SULLO  SCRIVERE

Per creare un testo l’autore impiega le parole, così come un sarto usa il tessuto  per confezionare un abito.

 l’originalità  della scrittura è data da un “taglio” personale che la caratterizza, e che è lo “stile”.

Lo stile è la capacità  di scegliere le parole e le espressioni  atte  ad esprimere in una certa forma un certo contenuto.

Forma  e contenuto  sono inseparabili.

Alle cinque domande da porsi (chi, cosa, dove, quando, perché) bisogna aggiungerne  una sesta: “come” :

Come presentare il contenuto.

Chi scrive deve liberare  la propria personalità per dare voce e forza espressiva al proprio “STILE”

 

                   M: D:


APPUNTI SULLO SCRIVERE


Come i due punti opposti nella sfera celeste, il nadir e lo zenit, l’inizio e la fine di un testo narrativo sono collegati tra loro da una linea ideale che, in questo caso, è la TRAMA. Quando questa linea si curva su sé stessa e i due punti si toccano, ne può scaturire una scintilla che illumina l’intera storia.

Non è sufficiente avere un’ispirazione: per non sprecarla è necessario.....catturarla, trasferirla sulla pagina e svilupparla con gradualità e coerenza rispetto al contesto narrativo di insieme.

Bisogna anche  saper elaborare abilmente le vicende che l’ispirazione porta a inventare, per suscitare e avvincere l’attenzione del lettore.

Per scrivere, prima di tutto bisogna  saper leggere.

Poi, imporsi di scrivere ogni giorno qualcosa, anche solo dieci minuti ma farlo sempre anche se  quello che scriviamo, dopo una attenta lettura finisce nel cestino.

            Maria Dulbecco

Le parole sono di tutti e noi possiamo raccoglierle e giocare con loro disponendole in maniera diversa a secondo del nostro umore e dell'atmosfera che ci circonda in quel determinato momento. Possiamo comunicare agli altri i nostri pensieri le nostre emozioni facendone partecipi i nostri interlocutori.
  A volte viene a trovarci la poesia e fortunati se in quel momento possiamo fermarci ad ascoltare riuscendo a tradurla sulla carta. Una poesia costruita a tavolino non trasmette la stessa emozione di una scaturita spontaneamente dal nostro cuore. A me è capitato poche volte e non sono mai riuscita a cercarla volutamente.

 

                                    Maria Mastrocola Dulbecco


 

 


mercoledì 2 settembre 2015

INVITO DI ALICE

Alice è una amica del mio blog  "Laboratorio di scrittura"  dove mi raggiungono molti vecchi amici.
Per accontentarla comincio con  il postare ciò che appare come locandina sul libretto verde di quest'anno: Libretto che viene inviato ad ogni iscritto e a Rivoli sono cieca mille...

                                      LABORATORIO DI SCRITTURA


Scrivere è liberare i nostri pensieri.

Trasmetterli su un foglio bianco pronto ad accoglierli e gratificarci di vederli stampati per poterli ricordare quando lo desideriamo.

E’ vivere sulla carta la vita che avremmo voluto e non abbiamo avuto la possibilità di poterla vivere.

La vita non ci dà una prova d’appello e così la nostra fantasia può spaziare ed immaginare le situazioni più incredibili……sognare come ci capitava da ragazzine quando pensavamo al nostro futuro.

Quando la fantasia ci trasformava in principi e principesse e le emozioni ci assalivano diventando padroni del nostro cuore.

Coraggio, liberate la vostra fantasia e scrivete tutto ciò che vi ispira senza pensare di essere giudicati perché non è lo scopo del corso.

                                           Maria Mastrocola Dulbecco