venerdì 30 dicembre 2011

il lago


         IL   LAGO

Fantasie di ricordi
narrati dalla nonna.
L’acqua d’inverno
lambiva i gradini.
Il contrabbandiere
ingegnoso
con fantasiose
corde e carrucole
tirava sotto l’acqua
il caffè, le sigarette
e cos’altro ancora?
Il lago
in quel punto
era più stretto
e l’immaginazione
spazia
evocando storie
stimolanti
per la bimba
che non sa bene
neppure come possa
essere un lago

              Maria Dulbecco

venerdì 23 dicembre 2011

Copiato da Sine


Jiulio Cortaraz scrisse: "La virgola e' la porta girevole del pensiero"
Leggete ed analizzate la seguente frase:
"Se l'uomo sapesse realmente il valore che ha la donna andrebbe a quattro zampe alla sua ricerca."
Se sei una donna, certamente metteresti la virgola dopo la parola "donna"
Se sei un uomo, certamente la metteresti dopo la parola "ha"
Senza commento, semplicemente geniale!
Facciosemplicemente le prove. A chi passa auguro un
BUON NATALE

giovedì 15 dicembre 2011

Ceriale


              CERIALE  1989
Ore 6,30
La spiaggia è ancora addormentata, deserta, il mare calmo appena si muove.
Il risveglio non è assordante come le ore che seguiranno.
Le onde lambiscono la sponda pigramente quasi a non voler  disturbare le persone che ancora dormono dietro le finestre socchiuse di fronte a questa massa stupenda di acqua azzurra.
Il furgoncino della stampa preceduto dal rumore di una saracinesca che si alza lascia il suo pacco di giornali.
Un altro furgone arriva a scaricare altri giornali forse riviste, ripartono e nel silenzio assoluto  il rombo di questi motori  sono amplificati al massimo.
Passa una famiglia di quattro persone, forse si godono una passeggiata sul bagnasciuga prima che venga invasa dai bagnanti.
Due pescatori  con le canne in mano  attraversano la passerella per guadagnare il posto migliore sull’isolotto che si trova al fondo ma qualcuno li ha già preceduti. Resteranno tutta la mattina, con le loro attrezzature migliori e le ultime esche comprate al negozio di “Caccia e pesca”  con la speranza di agguantare qualche pesce.
Due cocorite, dentro una gabbia appesa al balcone di fianco iniziano il loro chiacchiericcio, sono variopinti e per un attimo attirano la mia attenzione.
Più tardi è un andirivieni di mariti che vengono a conquistare un posto  sul pezzo di spiaggia libera piantando l’ombrellone e preparando le sdraio per le mogli o anche per loro. Ci si prepara a trascorrere una giornata al sole.
Paolo è sceso giù a portare il cane  poco  più giù nel viale dove in un apposito piccolo ritaglio lungo la ferrovia, anche loro possono fare i loro comodi.
Io vado giù a sedermi su una sdraio che gentilmente la padrona dello stabilimento di sotto mi mette in riva al mare. Passo prima a prendere un caffè e fare due parole con loro.  Ho bisogno di rilassarmi, di dimenticare le preoccupazioni che al lunedì mi attendono in città ed allora mi tuffo nell’acqua perché quello per me è un momento di  serenità, racconto al mare i miei dispiaceri e questi si attenuano a quel liquido tepore e mi infonde un po’ di speranza, mi ricarica per affrontare domani.
Mi porto un libro per avere un contegno visto che sono sola in mezzo a tanta gente che  allegra schiamazza, grida con i bambini, sorridono, si scambiano opinioni sulla giornata  e sui conoscenti assenti.
Non resto molto, non sono serena, scappo sopra tanto dal balcone posso guardare  tutti e  quel mare immenso mi ispira fiducia in quel domani che non ha pietà di me.
                                                   Maria Dulbecco    (due foglietti rotti)


lunedì 12 dicembre 2011

Poesia

POESIA
           
Ti è successo all'improvviso, un'emozione, una di quelle che capitano mentre ti allacci le scarpe con il pensiero distratto...
E' emersa facendosi spazio nei corridoio dei sentimenti, quello che lega il cuore alla mente. Più che un corridoio è un'autostrada, dove transitano tutti i tuoi sentimenti.
Le emozioni nella corsia di sorpasso, in quella d'emergenza i pensieri, quelli ordinari, quotidiani. Allora hai preso carta e penna e hai cercato di descrivere quel mondo interiore che si è fatto largo dentro di te. Qualche strofa, una rima appena accennata, gettata lì, come una macchia d'inchiostro. Parole colorate che narrano di un mondo interiore, versi dispersi su un foglio... emozioni.
E la poesia lentamente ha preso forma. La leggi e la rileggi. Cancelli una strofa, cambi due parole. Ora ti sembra davvero a posto. Ad alta voce inizi a declamarla.


pane 1 kg
biscotti 4 pacchi
caffè 6 confezioni
pasta 2 kg
fettine sotto filetto 4
zucchine ½ kg
mele 2kg



rinaldo, novembre 2011

domenica 11 dicembre 2011

Chissà se qualche amico passa da queste parti e mi riconosce leggendomi. Voglio postare una poesia di Renato:
“ Come fare, senza dirti che t’adoro
a mandarti, qualche piccola parola
che brilli è t’accarezzi più delle stelle? ,,
                                                                 


      Ricordi? tutto sorrideva
l’aria è pulita
siamo in piena estate
si vedono olmi, colline basse,
il lago lucente
una barchetta a vela colorata
e chiacchiere di anitre selvatiche,
sull’acqua azzurra
che si cibano d’amore,
più vicino alberi secolari
e il cielo azzurro
con aironi in volo,
sui muretti al sole
immobile lucertole,                                             
           conosco il posto, lo conosco,
           ma te al mio fianco era più bello,
come brillavano i miei occhi
al tuo sguardo,
i due sguardi
ondate di dolcezza,
oh mia anatroccola
la più bella del branco.
Ricordi?

renato finotti.


venerdì 9 dicembre 2011

Buon Sabato e buona domenica a quanti  involontariamente si trovino a passare su questo blog. Sono una sfrattata di splinder in cerca di ritrovare i vecchi amici . Se per caso mi leggete, fermatevi e datemi il vostro indirizzo, a tutti lascio un pensiero:
$ foglietti strappati


                                                                                                   Maria Mastrocola Dulbecco 

I foglietti scritti ricordano anni passati , forse anni 80/60/7non ricordo bene, ho sempre voluto ignorare le date. Ho troppi foglietti da rompere ed ho paura di non farcela ora che la mia salute sta vacillando. Prego il signore di darmi ancora un po di forza  dai...
Questo è un foglietto:

 Sono seduta senza voler pensare. Lasciando che il tempo mi scivoli addosso.
Non reagisco, lottare non serve ormai...
 Buon Natale, ripetono in giro...quanti Natali sono passati:
 Un foular di seta azzurra che la mamma mi ha regalato e insieme a lei camminando, sotto le stelle, per recarci alla messa di mezzanotte assaporavamo i profumi che la strada ci rimandava dai pochi casolari sparsi.  Vi era un intenso profumo di salsicce alla brace e lei mi ha detto: Tu ingoia questo profumo e fai finta di averlo gustato, mangiato è uguale.
Riflettei e provai, era vero! Arrivata in chiesa accolta dal coro di cui facevo parte, le mie suore, le mie amiche.
Un gomitolo di lana, una sciarpa le casette del presepe.
Per giorni avevo lavorato per creare quel piccolo spettacolo: cartoncini recuperati, forbici, carte vuote di caramelle Rossana.
 Stagnola di cioccolato scarso a quei tempi ma qualcosa c'era, tutto era prezioso e riciclato.
Alla sera,dentro le casette di cartone con alle finestre la carata trasparente delle caramelle Rossana, accendevo dei lumini e quei piccoli capolavori creati da me prendevano vita. Adoperavo dei piccoli bicchierini che contenevano l'estratto di carne per brodo (una leccornia per il tempo) e una volta vuotati ci mettevo una metà di acqua e una metà di olio e come vedevo fare alla nonna per i lumini da morto,  facevo dei dischetti di carta con un buco in mezzo dove passava il cotone che veniva acceso e galleggiando su quello'oli  ardevano con una piccola fiammella che illuminavano le mie casette. Il cotone era fornito raddoppiando il filo da imbastire che la mamma adoperava per eseguire i suoi lavori da sarta.
I laghetti rilucevano con la carta argentata e il muschio raccolto in campagna ne formavano i bordi e la pianura prima dei monti formati con la carta del pane.  Accartocciati con cura, formavano montagne e colline, le pieghe provocate ad arte trattenevano la farina bianca cosparsa per simulare la neve...le strade segnate con la stessa davano un senso di realtà.
Quanti sacrifici per comprare le pecorelle, una  all'anno, era già caro il pastore e il gregge ci vo,leva un pò di tempo. Le ochette sul lago, la lavandaia che non poteva mancare, il contadino con il cesto della misera frutta, la donna che portava il pane.
 Naturalmente il centro era la grotta, con ceppi e paglia ma doveva essere accogliente, il bue, l'asinello la mangiatoia per accogliere il bambin Gesù tenuto nascosto prima del 25 dicembre. La Madonna bellissima, San Giuseppe protettivo e attento e sulla grotta L'angelo con il suo augurio di pace insieme alla stella cometa più lucente possibili.
I magi comprati uno all'anno e quando avevo finito di comprare queste cose, la mia età era già adulta tanto da dover abbandonare il tutto  e credo che al primo trasloco dei miei, tutto finì miseramente nel punto dei rifiuti. Pazienza tutto resta nei miei ricordi e nel raccontarlo un pò meglio di quanto abbia fatto io oggi 

giovedì 8 dicembre 2011

Lascio il mio saluto con la speranza che i miei amici sparsi in giro mi trovino e lascino il loro saluto affinchè io possa andarli a salutare a mia volta. Grazie a chi si ferma, lascio un pensiero:

VELE

Vele che partono insieme
gara gioiosa
seguita da occhi
di sole.
Bimbi che corrono
sulla sabbia bollente.
Vele confuse
spuma di mare
gioia di un cuore
che sa donare amore.

                          Maria  Dulbecco

domenica 4 dicembre 2011

Vorrei poter seguire ilfilodelle mie pubblicazioni ma mi resta molto difficile:
PENSIERI

Non trovo mai la penna   
                                   al momento giusto.
Non trovo mai la parola
                                   al momento giusto.
Non trovo mai la mano tesa
                                   al momento giusto.

E quando trovo la penna              
                                   non ho più le parole.
E quando trovo le parole
                                   non ho più chi ascolta.
E quando trovo la mano tesa
                                   non desidero più ricevere!

                                 Maria Dulbecco


Maria234: Scritto da © Maria34 - Dom, 26/12/2010 - 15:37 Vol...

Maria234: Scritto da © Maria34 - Dom, 26/12/2010 - 15:37 Vol...: Scritto da © Maria34 - Dom, 26/12/2010 - 15:37 Vola... vola... vola nella mente vestita di cielo... fuori dalla gente sei come un pensie...IL POETA

Il poeta si ama
il poeta si ascolta.
Assorbono i suoi pensieri
le rime e le assonanze
scaturite da sensazioni
irripetibili
ed in loro il suo spirito
si appaga.
Si avvolge in esse
li recita a se stesso
ne gode in prima persona
come un innamorato
della persona amata.
Agli altri porge
pago di un’attenzione
che non chiede
ma avverte se
esiste.
Maria Dulbecco

venerdì 2 dicembre 2011

Scritto da © Maria34 - Dom, 26/12/2010 - 15:37
Vola... vola... vola nella mente
vestita di cielo... fuori dalla gente
sei come un pensiero, sei fatta di niente
vestita di bianco, capelli nel vento
tu corri sull'arcobaleno del tempo
non sei oggi, né ieri... e neppure domani
vestita di nulla, abbagli la vista
la luna ed il sole non li vedo più
la luna ed il sole e le stelle sei tu
nei tuoi occhi profondi mi immergo
in quel mare cangiante mi perdo e mi trovo
vestita di luce... se la mano mi tendi
mi posso salvare dalla melma in cui affogo
ma la mia mano infangata non può
violare la tua purezza
uno sputo in una acqua limpida
la mia mano rimane senza una risposta
si ritira sconfitta nella melma che merita
… tu fuggi lontano, vestita di vento
nei tuoi occhi di mare ti porti
la mia anima per sempre perduta
                  
                                  Domenico Signorino
Vi ho presentato una poesia di un partecipante del mio "Laboratorio discrittura"